Anche con l’Intelligenza Artificiale si ottiene una riduzione dell’IRPEF

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Anche l’attività di ricerca nel campo dell’Intelligenza Artificiale potrà garantire una riduzione dell’IRPEF: si va verso una estensione dei requisiti di accesso alle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli

Aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di Intelligenza Artificiale potrà garantire una riduzione dell’IRPEF: si va verso il potenziamento delle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli con un intervento sul cosiddetto regime impatriati destinato a chi trasferisce la residenza dopo un periodo all’estero.

La novità è contenuta nel Disegno di Legge sull’IA che il Senato ha approvato ieri, 20 marzo, e che ora passa alla Camera.

Il pacchetto di misure destinate a regolare l’utilizzo, lo sviluppo e la diffusione del pensiero algoritmico guarda anche al Fisco.

Anche l’Intelligenza Artificiale potrà ridurre l’IRPEF: novità in arrivo per il regime impatriati

Dall’IA arriva l’opportunità di allargare il raggio di azione del nuovo regime impatriati che è entrato in vigore il 1° gennaio 2024 ed è stato disegnato nell’ambito dei lavori di riforma fiscale con un perimetro molto più ristretto rispetto al passato.

Tra le novità che hanno reso meno ampio il raggio di azione delle agevolazioni fiscali, che permettono di ottenere una riduzione dell’IRPEF abbattendo la base imponibile del 50 per cento, c’è anche l’inserimento dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.

Ed è proprio su questo punto che il DDL approvato in Senato intende intervenire, sottolineano la possibilità di seguire un’altra strada di accesso alla riduzione dell’IRPEF per chi trasferisce la residenza in Italia.

Le agevolazioni fiscali, stando all’attuale formulazione del testo che dovrà ora passare alla Camera, saranno accessibili anche per tutte e tutti coloro che hanno svolto un’attività di ricerca anche applicata nell’ambito delle tecnologie di Intelligenza Artificiale.

Secondo la relazione tecnica, si tratta più che altro di una precisazione, dal momento che ci si aspetta che coloro che svolgono ricerca nell’ambito dell’IA abbiano comunque un elevata qualifica o specializzazione.

Fisco e IA: l’attività di ricerca sull’Intelligenza Artificiale riduce l’IRPEF

In ogni caso, come per tutte le altre lavoratrici e tutti gli altri lavoratori, chi svolge attività di ricerca nell’ambito dell’IA dovrà rispettare le altre condizioni previste per l’accesso al regime impatriati per ottenere lo sconto IRPEF:

  • impegnarsi a restare in Italia per almeno quattro anni;
  • non aver avuto la residenza in Italia nei tre anni precedenti al trasferimento, periodo che arriva a 6 o 7 anni se si continua l’attività con lo stesso datore di lavoro che si aveva all’estero;
  • bisogna prestare l’attività lavorativa per la maggior parte del periodo d’imposta nel
  • territorio dello Stato.

In presenza delle caratteristiche appena descritte, è possibile escludere dalla formazione del reddito il 50 per cento dei redditi di lavoro dipendente e assimilati e dei redditi di lavoro autonomo, che derivano dall’esercizio di arti e professioni e che sono prodotti in Italia, entro il limite annuo di 600.000 euro.

Le agevolazioni fiscali sono applicabili per un periodo di 5 anni e la riduzione della base imponibile su cui calcolare l’IRPEF dovuta è ancora più importante in presenza di figli o figlie: si considera solo il 40 per cento del totale.

Inoltre, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, docenti, ricercatori e ricercatrici non dovranno più scegliere tra le due strade tracciate dalle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli.

In presenza dei requisiti previsti dalle due diverse normative, potranno beneficiare dei due diversi sconti IRPEF parallelamente: una riduzione del 50 per cento per i redditi di lavoro autonomo fino al limite di 600.000 euro e una pari al 90 per cento per le somme percepite per le attività di docenza e ricerca.



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