Vela gonfiabile sui satelliti: fondi Esa per un test di deorbiting più sicuro

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha concesso 3 milioni di euro di fondi a un consorzio di aziende europee, guidato dalla startup portoghese Spaceo, per sperimentare una vela di trascinamento gonfiabile per deorbitare rapidamente i satelliti a fine missione.

L’obiettivo di questo progetto è di rendere lo Spazio, che sta diventando sempre più congestionato da detriti e satelliti in disuso, più sicuro, sostenibile e green.

Dimostrazione in orbita

L’Esa finanzia questo progetto il cui obiettivo è una dimostrazione in orbita terrestre bassa. Il fornitore francese di hosted payload SpaceLocker gestirà l’integrazione della vela di trascinamento sul satellite ospite, che sarà fornito da GomSpace, società olandese specializzata in piccoli satelliti.

L’olandese SolidFlow sarà responsabile dello sviluppo del generatore di gas necessario per gonfiare la vela per il progetto Swift (Spacecraft With Inflatable Termination).

Il sistema è stato progettato per avere inizialmente una dimensione di 20 centimetri quadrati, ma si gonfierà di circa 7.500 volte fino a raggiungere circa 1,5 metri quadrati, aumentando la resistenza atmosferica per accelerare il deorbiting.

Deorbiting in 14-16 mesi

Secondo l’amministratore delegato di Spaceo, João Loureiro, l’aumento della resistenza aerodinamica dovrebbe ridurre l’altitudine del satellite da 500 a 400 chilometri in meno di un anno, con un deorbiting completo previsto entro 14-16 mesi. Senza Swift, ha aggiunto, il satellite impiegherebbe circa 10 anni per bruciare naturalmente nell’atmosfera.

Il sistema sarà montato su un cubesat 12U di 20 x 20 x 30 centimetri con una massa di 20 chilogrammi, ma Loureiro ha detto che potrebbe essere scalato per satelliti più grandi fino a 200 chilogrammi.

Soluzioni alternative

Un numero crescente di satelliti si affida alla propulsione di bordo per manovrare e abbassare l’altitudine per il deorbiting. Tuttavia, questo metodo richiede che il satellite sia ancora funzionante al termine della sua missione e consuma carburante che potrebbe altrimenti essere utilizzato per le attività operative.

“Swift si attiverà anche se il satellite non funziona o funziona male”, ha dichiarato Loureiro.

La sfida americana

L’azienda californiana Vestigo Aerospace ha lanciato il suo dimostratore di vela di trascinamento Sphinx come parte della missione Transporter-13 di SpaceX. A differenza di Swift, che si gonfia, la vela di resistenza Spinnaker di Vestigo si dispiega utilizzando bracci leggeri.

La società prevede di dispiegare la vela di trascinamento nella seconda metà di aprile, mentre il rientro in orbita è previsto appena 16 giorni dopo.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link