Incentivi Green per filiere strategiche, dalle auto alla moda: via alle domande

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Nuovi aiuti in arrivo per le filiere strategiche del Made in Italy. Il Mimit sta per riaprire lo sportello per richiedere il finanziamento di programmi di sviluppo per sostenere la competitività dei settori considerati più importanti, e più a rischio, per la nostra industria.

Questa misura segue il decreto firmato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso il 6 novembre 2024, che ha l’obiettivo di sostenere la transizione energetica, incentivare le tecnologie a zero emissioni nette e rafforzare la competitività delle imprese italiane. L’aiuto, gestito da Invitalia, verrà erogato tramite contratto di sviluppo.

Come funzionano gli aiuti

Grazie alle risorse provenienti dal Pnrr, nuovi contributi quindi per i settori portanti dell’industria del Made in Italy, per favorirne la crescita e la riconversione per la transizione ecologica. La misura ha l’obiettivo di finanziare investimenti privati che vadano a rafforzare le principali catene del valore strategiche del Paese, in particolare auto, design, moda e arredo, ma anche molti altri.

La dotazione è di 500 milioni di euro, ma almeno il 40% delle risorse è riservato a progetti nelle regioni del Sud Italia:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Quali tipi di incentivi vengono erogati

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di:

  • finanziamenti agevolati;
  • contributi in conto interessi;
  • contributi in conto impianti;
  • contributi diretti alla spesa.

Come devono essere i Contratti di sviluppo: i criteri

I programmi devono:

  • essere avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazioni;
  • prevedere una spesa di almeno 20 milioni di euro;
  • essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo, con un’eventuale proroga non superiore a 18 mesi
  • rispettare il divieto di doppio finanziamento, ai sensi del Regolamento europeo.

Gli indicatori su cui verranno valutati sono invece:

  • innovatività del programma di sviluppo, con acquisto di beni strumentali nuovi, materiali e immateriali;
  • impatto occupazionale connesso al programma, con particolare riguardo all’impiego di lavoratori con laurea in discipline tecniche o scientifiche;
  • coinvolgimento di piccole e medie imprese.

Il punteggio complessivo ottenuto potrà poi essere aumentato fino ad un massimo del 15% qualora le imprese siano in possesso di:

  • rating di legalità;
  • almeno una certificazione ambientale (Emas, Iso 140001, Iso 50001);
  • certificazione della parità di genere.

I settori coinvolti

I nuovi contratti di sviluppo sono rivolti alle filiere produttive strategiche italiane, nello specifico:

  • Automotive;
  • Agroindustria;
  • Design, moda e arredo;
  • Sistema casa;
  • Metallurgia e siderurgia;
  • Meccanica strumentale;
  • Elettronica e ottica;
  • Industria aerospaziale (treni, navi, aerei);
  • Chimica e farmaceutica.

Chi può chiedere l’incentivo

Le agevolazioni possono essere concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti in tutta Italia, che intendano realizzare programmi di sviluppo industriale che comprendono anche progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e anche programmi di sviluppo sostenibile.

Sono ammessi anche i progetti d’investimento relativi alle attività di logistica e di packaging della stessa filiera.

I programmi potranno essere attuati:

  • da più imprese operanti nella filiera di riferimento;
  • da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti importanti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza.

Se la domanda viene accolta, Invitalia concederà le agevolazioni entro il 30 giugno 2026.

Quando e come presentare domanda

Le aziende possono presentare la domanda per gli incentivi dall’8 aprile (ore 12:00) al 10 giugno (ore 12:00) esclusivamente tramite lo sportello online di Invitalia. Possibile anche ripresentare le domande già inoltrate e sospese per mancanza di fondi.





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