HCOB PMI®: a febbraio cala l’attività edilizia in Italia nonostante il leggero aumento dei nuovi ordini

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I dati HCOB PMI® di febbraio hanno osservato il termine del breve periodo di crescita, con l’attività edile in Italia tornata nuovamente a contrarsi. Il calo è arrivato nonostante la continua crescita, anche se marginale, dei nuovi ordini. I prezzi di acquisto sono aumentati invece a un ritmo più forte rispetto al mese precedente, con pressioni al rialzo dovute all’incremento dei prezzi delle materie prime e delle tariffe dei fornitori.

È positivo osservare che le aziende si sono sentite abbastanza fiduciose da continuare ad aumentare il numero dei loro dipendenti nell’ultimo periodo dell’indagine e hanno espresso maggiore ottimismo per l’attività futura.

L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), ha postato a febbraio 48.2, in discesa da 50.9 di gennaio.

Nell’ultima indagine, invertendo il breve periodo di crescita osservato nei due mesi precedenti, cala il livello di attività. Secondo quanto riportato dalle aziende campione, l’attività è stata limitata dalla burocrazia e dal debole afflusso di nuovi ordini. Detto questo, il tasso di contrazione è stato complessivamente modesto.

A febbraio, per la prima volta in quattro mesi, tutti e tre i sottosettori monitorati hanno registrato un calo dell’attività. Dopo una forte prestazione riportata a gennaio, l’attività edile residenziale mensile è diminuita notevolmente. I sottosettori dell’edilizia non residenziale e dell’ingegneria civile hanno registrato tassi di calo sostenuti, ma più deboli rispetto a gennaio, con l’attività dell’edilizia non residenziale che ha riportato un livello vicino alla stabilizzazione.

Le imprese di costruzione italiane hanno segnalato a febbraio il terzo aumento consecutivo su base mensile dei nuovi ordini collegabile ai nuovi ordini e ai nuovi appalti aggiudicati. Sebbene la crescita dei nuovi ordini sia rimasta solo moderata, gli ultimi dati hanno indicato un forte aumento nel contesto dei dati storici.

Con la crescita sostenuta dei nuovi ordini, a febbraio, le aziende edili italiane hanno continuato ad assumere nuovo personale, segnando il sesto mese consecutivo di crescita della forza lavoro. Il tasso di espansione occupazionale è stato più rapido rispetto a gennaio, ma nel complesso ancora marginale.

Mentre l’attività è diminuita e i nuovi ordini in entrata sono aumentati solo leggermente, a febbraio le aziende hanno mostrato una certa riluttanza ad acquistare beni. La riduzione dell’attività di acquisto è stata tuttavia solo lieve.

Ciononostante, a febbraio, i tempi medi di consegna dei beni si sono allungati e le pressioni sui costi sono aumentate. Le prestazioni dei fornitori sono tuttavia peggiorate a un livello minore rispetto a gennaio. Allo stesso tempo, il tasso di inflazione del prezzo dei beni è stato il maggiore da un anno a questa parte e complessivamente elevato, e i fattori principali citati come causa sono stati: l’aumento dei listini prezzi presso i fornitori e i maggiori costi delle materie prime.

Le aziende sono rimaste nel complesso fiduciose che l’attività aumenterà rispetto ai livelli attuali, con l’approccio positivo basato sull’acquisizione di nuovi ordini e su una prevista ripresa della domanda. Con il 31%, gli ottimisti hanno superato i pessimisti (22%) e il grado di ottimismo è stato il maggiore degli ultimi cinque mesi, anche se nel contesto dei dati storici è stato relativamente debole.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “L’Italia delude l’eurozona, e dopo due mesi di leggera crescita, l’HCOB PMI del Settore Edile italiano di febbraio ha iniziato a contrarsi, unendosi alle altre principali economie dell’eurozona. Se l’attività dell’ingegneria civile ha riportato il calo più veloce, quella del sottosettore dell’edilizia residenziale ha osservato la maggiore battuta d’arresto rispetto al mese precedente, mentre l’attività edile non residenziale ha riportato solo una contrazione marginale. L’attuale debolezza del settore edile italiano può essere attribuita alla scadenza dei principali programmi di sostegno al settore (come il Superbonus), all’incertezza economica generale e ai persistenti ostacoli burocratici. Questi fattori frenano notevolmente gli investimenti ritardandone i progetti edili. I prezzi stanno aumentando più rapidamente e la debole domanda si scontra con gli ennesimi aumenti dei prezzi di acquisto. Le aziende campione hanno riferito di un aumento dei costi delle materie prime e dei listini prezzi dei fornitori. È interessante notare che anche le tariffe dei subappaltatori sono in costante salita, anche se osservando il sottoindice dell’utilizzo dei subappaltatori si evince che gli aumenti delle tariffe potrebbero presto diminuire. Le prospettive future non sono poi così terribili. È eccezionale osservare come, rispetto agli altri grandi stati europei, le imprese che partecipano all’indagine rimangono fiduciose. Anche se ad un ritmo ridotto, le aziende edili italiane continuano a ricevere ordini. Pur rimanendo al di sotto della media storica, l’Indice dell’Attività Futura è più alto rispetto al mese precedente, con l’ottimismo causato dalle aspettative di nuovi ordini e dai contratti già stipulati. Ciò giustifica un certo dinamismo del livello occupazionale del settore edile, con le aziende intervistate che hanno collegato l’espansione degli organici all’aumento del carico di lavoro.”

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