il decreto esclude chi ha già assunto

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Il bonus per le assunzioni degli under 35, detto anche bonus Giovani, avrebbe dovuto incentivare le aziende a investire sull’occupazione giovanile con uno sgravio contributivo del 100%. Ma il decreto attuativo del 27 febbraio ha cambiato le carte in tavola, introducendo una modifica che rischia di escludere chi ha già assunto.

Infatti, lo sgravio sarà valido solo per le assunzioni effettuate dopo il 31 gennaio 2025, e per ottenerlo sarà obbligatorio presentare domanda all’Inps prima dell’assunzione stessa. Un vincolo che limita l’accesso a molte imprese: chi aveva assunto tra settembre 2024 e gennaio 2025 contando sull’incentivo, ora rischia di non poterlo più ottenere.

Caos assunzioni: chi è escluso dal bonus

Il tanto atteso decreto attuativo del bonus Giovani ha introdotto due novità inaspettate, che cambiano l’accesso al bonus.

La prima limita l’incentivo alle assunzioni effettuate solo dopo il 31 gennaio 2025. La seconda prevede che le aziende debbano inviare la domanda all’Inps prima dell’assunzione, altrimenti il beneficio decade.

Tali norme non erano presenti nel decreto Coesione originale, che prevedeva invece l’agevolazione per tutte le assunzioni dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

Per molte aziende che avevano già assunto basandosi sulle regole precedenti, questo significa perdere del tutto lo sgravio contributivo, con un impatto economico non indifferente. Infatti, il bonus permette di risparmiare fino a 500 euro al mese per ogni lavoratore assunto, che diventano 650 euro per chi assume nel Mezzogiorno.

Le imprese ora aspettano chiarimenti dall’Inps, sperando in una deroga che eviti di penalizzare chi ha agito in buona fede, pensando che il beneficio sarebbe stato retroattivo.

Come funzionano le assunzioni under 35

Al netto delle nuove restrizioni, il bonus Giovani resta ancora un’opportunità per le aziende. Questo infatti permette di ottenere un esonero contributivo del 100% per 24 mesi, con limite di 500 euro mensili per ogni lavoratore assunto, che sale a 650 euro nel Sud Italia. È riservato ai giovani under 35 (non compiuti) che non abbiano mai avuto un contratto a tempo indeterminato.

Sono escluse dal beneficio:

  • le assunzioni di dirigenti e lavoratori domestici;
  • i rapporti di lavoro in apprendistato (a meno che non siano stati interrotti senza trasformazione in contratto a tempo indeterminato).

Inoltre, le aziende che hanno licenziato nei sei mesi precedenti non possono accedere al bonus e chi assume con l’agevolazione non può licenziare il lavoratore nei sei mesi successivi. In caso contrario, il beneficio sarà revocato e l’azienda dovrà restituire tutti i contributi risparmiati.

Cosa succede adesso?

L’ultima parola spetta ora all’Inps, che dovrà pubblicare una circolare esplicativa per chiarire i dubbi emersi sulle assunzioni precedenti al 31 gennaio 2025. Le aziende potrebbero, per esempio, rientrare nel bonus grazie a una deroga per chi ha già assunto in attesa dell’incentivo.

Per il momento, però, la situazione è resta incerta. Certo è che, se la norma non verrà modificata, molte aziende si troveranno senza lo sgravio sperato, rischiando di dover rivedere i loro piani di assunzione per il 2025.





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