SrbLab, così si può misurare la sostenibilità delle pmi

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La sostenibilità delle pmi è un aspetto ancora troppo sottovalutato. Ecco allora che SrbLab si propone di riempire questo vuoto, dando l’opportunità di misurare l’impatto sociale e ambientale delle realtà economiche del Milanese e poi – chissà? – del Paese intero. Perché, oltre ai risultati economici e finanziari, è opportuno quantificare anche altri tipi di impatto.

Il progetto di Sustainability and Impact-weighted accounting measurement, si sviluppa all’interno di Musa, un macro-progetto di Bicocca, Politecnico di Milano, Bocconi e Statale di Milano, finanziato dal Pnrr. Nell’iniziativa sono coinvolti 24 soggetti pubblici e privati del Milanese per fare passi avanti nell’ambito della rigenerazione urbana.

Il piano ambizioso di misurazione della sostenibilità aziendale

“Vogliamo tradurre le migliori teorie e metodologie in strumenti che possano essere applicati per misurare il contributo alla sostenibilità delle imprese da diverse dimensioni (impronta di carbonio, consumo energetico…) e il loro impatto complessivo sulla società esterna (da misurare attraverso buoni principi di contabilità)”, ha detto Andrea Dossi, professore della Bocconi e responsabile del progetto.

Si parte da una problematica riscontrata sul campo. Su 2087 piccole e medie imprese della provincia di Milano non quotate, soltanto 187 fanno report di sostenibilità. E succede perché fanno parte di un gruppo più grande che se be occupa. Le pmi che lo fanno volontariamente sono soltanto 108, pari a circa il 5%. 

“La misurazione della sostenibilità delle pmi rappresenta una fonte concreta di valore per le aziende, per l’azionista, per l’imprenditore, nel senso che permette di incrementare la propria efficienza economica, di innovare di più e di avere un profilo di rischio inferiore”, ha spiegato Dossi, puntando l’attenzione su nuovi modelli di business che si concentrano sugli aspetti sociali e ambientali.

“La sostenibilità è una delle grandi forze di lungo periodo nel ridisegnare i settori. Serve uno sguardo saggio di lungo termine: essere proattivi oggi per generare valore nel lungo termine”, ha aggiunto il professore, dando una grande responsabilità ai contabili. 

In sostanza, si dà troppa importanza alla ricchezza e non si lotta abbastanza per ridurre ed eliminare le disuguaglianze e la povertà. “Per questo è cruciale misurare il valore generato per l’ambiente e per la società in termini monetari, così come si misura il valore per l’azienda, permettendo di comprendere se l’impresa sta contribuendo a generare valore per gli stakeholders – ha concluso Andrea Dossi – Solo una impresa che si pone obiettivi di generare valore sia per gli azionisti che per gli stakeholders può essere considerata produttiva”.



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