Auto, svolta Ue: von der Leyen congela le multe e accelera la revisione dello stop ai motori tradizionali

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Una tregua di tre anni sulle sanzioni per le emissioni di CO₂, un’accelerazione sulla revisione del bando ai motori termici dal 2035 e un piano per sostenere la produzione europea di batterie. Sono queste le principali misure annunciate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del secondo incontro con i produttori automobilistici europei, nell’ambito del Dialogo strategico sul futuro dell’industria dell’auto.

Le decisioni arrivano in un momento cruciale per il settore, alla vigilia della presentazione del piano d’azione per l’industria automobilistica, prevista per il 5 marzo 2025. L’industria europea dell’auto si trova ad affrontare sfide senza precedenti: dalla crescente minaccia dei dazi Usa, evocata più volte da Donald Trump, alla concorrenza internazionale e alla complessa transizione verso l’elettrico. La Commissione ha quindi deciso di intervenire con misure mirate per garantire stabilità e competitività alle aziende del settore.

Tre anni di respiro sulle multe per la CO₂

Tra gli annunci di maggiore impatto, spicca la decisione di concedere ai produttori tre anni di tempo per adeguarsi alle normative sulle emissioni, evitando sanzioni immediate. “Per affrontare la questione in modo equilibrato, questo mese proporrò un emendamento mirato al regolamento sugli standard di emissioni di CO₂: invece della conformità annuale, le aziende avranno tre anni”, ha dichiarato von der Leyen.

La misura risponde alle pressioni delle case automobilistiche, preoccupate per l’impatto economico delle sanzioni, stimate tra i 15 e i 16 miliardi di euro dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea). Tuttavia, la presidente ha chiarito che gli obiettivi ambientali restano invariati: “Gli obiettivi non cambiano. Le aziende dovranno comunque rispettarli, altrimenti scatteranno le sanzioni”.

Stop ai motori termici: revisione anticipata

Un altro punto chiave riguarda lo stop alla vendita di auto a combustione interna dal 2035. Von der Leyen ha annunciato un’accelerazione sulla revisione della normativa, prevista inizialmente per il 2026, ma che ora potrebbe concludersi già entro il 2025. “La piena neutralità tecnologica rimane il principio fondamentale”, ha dichiarato, aprendo alla possibilità di includere anche i biocarburanti nel futuro mix energetico.

L’Italia, in particolare, ha spinto per un maggiore riconoscimento dei biocarburanti come alternativa sostenibile ai motori elettrici, una posizione che potrebbe trovare più spazio nella revisione anticipata.

Più sostegno alla produzione di batterie europee

La Commissione ha anche annunciato un nuovo impegno per rafforzare la produzione di batterie elettriche in Europa. Il problema principale è la concorrenza delle batterie importate, più economiche rispetto a quelle prodotte nell’Ue, con un impatto negativo sulla competitività delle auto elettriche europee.

“Esploreremo il sostegno diretto ai produttori europei di batterie”, ha affermato von der Leyen, sottolineando che “non possiamo lasciare che le nostre auto elettriche siano più costose rispetto a quelle prodotte altrove”.

Guida autonoma: nasce un’alleanza europea

Infine, la Commissione punta a dare una spinta decisiva allo sviluppo della guida autonoma. Von der Leyen ha annunciato la creazione di un’alleanza europea dedicata, con l’obiettivo di accelerare la ricerca e la produzione di software, chip e tecnologia per i veicoli autonomi.

“Abbiamo bisogno di una grande spinta nel software e nell’hardware per la guida autonoma. Sappiamo che la concorrenza globale è feroce, quindi dobbiamo agire in grande ed essere grandi”, ha dichiarato la presidente. L’obiettivo è chiaro: “portare i veicoli autonomi sulle strade europee più velocemente”.

Con queste misure, la Commissione europea cerca di bilanciare le esigenze dell’industria con gli obiettivi climatici, offrendo alle aziende il tempo necessario per adeguarsi senza rinunciare alla transizione ecologica. Il settore dell’auto resta sotto i riflettori e il 2025 potrebbe essere un anno decisivo per il futuro della mobilità europea.



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