le aziende ittiche del Lazio rischiano il collasso

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Danni ingenti e produzione in calo: pescatori in difficoltà

L’invasione del granchio blu sta mettendo a dura prova l’intero settore della pesca nel Lazio, con effetti devastanti soprattutto nell’area di Latina e Terracina. Secondo le stime di Coldiretti, i danni economici hanno già superato i 10 milioni di euro e il rischio è che la situazione peggiori ulteriormente nei prossimi mesi.

A lanciare l’allarme è Daniele Pili, presidente della federazione Coldiretti Latina, intervenuto recentemente in una trasmissione su Rai3 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni. “Questa specie aliena sta distruggendo gli allevamenti di vongole e cozze, con cali produttivi che in alcuni casi arrivano all’80%”, ha spiegato Pili.

Una minaccia per l’ecosistema e per l’economia locale

Il granchio blu, originario delle coste atlantiche americane, si è rapidamente diffuso nei mari italiani, trovando un habitat ideale nelle acque del Mar Tirreno. Il suo impatto è devastante: si nutre di molluschi e piccoli pesci, alterando l’equilibrio dell’ecosistema marino e mettendo a rischio l’intera filiera ittica.

“I pescatori sono costretti a investire ingenti somme per proteggere gli allevamenti, ma il problema non si ferma”, ha aggiunto Gerardo Dell’Orto, direttore di Coldiretti Latina. L’introduzione di reti più resistenti non è stata sufficiente a fermare l’assalto di questa specie, che continua a proliferare senza controllo.

Numeri preoccupanti: crescita esponenziale della specie

Le femmine di granchio blu possono deporre fino a 8 milioni di uova, rendendo impossibile un contenimento naturale della popolazione. Secondo gli esperti, l’aumento della temperatura delle acque dovuto ai cambiamenti climatici ha favorito ulteriormente la loro diffusione.

Per Coldiretti, è necessario un intervento nazionale, che preveda sia misure di contenimento immediate, sia un piano di sostegno economico per le imprese del settore ittico, sempre più in difficoltà.

Pescatori in ginocchio: “Così non possiamo andare avanti”

A denunciare la gravità della situazione è anche Dario Venerelli, presidente della Cooperativa dei pescatori di Terracina, che ha evidenziato le pesanti ripercussioni economiche per le aziende locali. “Le reti vengono distrutte, il pescato è sempre meno e i guadagni stanno crollando. Se non si interviene subito, molte imprese rischiano di chiudere”, ha dichiarato.

La vendita del granchio blu nei mercati locali, tentata da alcuni pescatori per limitare le perdite, non è riuscita a compensare il danno subito dalle altre specie marine.

Richiesta di intervento: servono soluzioni concrete

Di fronte a questa emergenza, Coldiretti chiede alle istituzioni di attuare misure urgenti, tra cui:

  • Un piano di contenimento della specie su scala nazionale
  • Incentivi economici per i pescatori colpiti dalle perdite
  • Un maggiore monitoraggio ambientale per prevenire nuove invasioni di specie aliene

Il settore della pesca rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia locale, e il rischio di perdere un intero comparto produttivo richiede risposte tempestive da parte delle istituzioni.

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