Difesa finanziata coi fondi strutturali, arrivano le dure contestazioni di AVS, M5S e qualche socialista

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Bruxelles – Mentre la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, in vista del Consiglio europeo del 6 marzo, preme per aumentare le spese per la difesa del continente, le forze politiche italiane fanno sentire, senza mezzi termini, la loro strenua opposizione.

Questa mattina (4 marzo) la presidente ha annunciato la proposta di un piano in cinque punti per il riarmo europeo che, tra le varie fonti di finanziamento, prevede la possibilità per gli Stati membri di utilizzare i programmi della politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa. Ciò significherebbe la facoltà, per i 27, di sacrificare i soldi destinati allo sviluppo delle regioni: spendere di più in armi a discapito di infrastrutture, turismo, trasporti.

A esserne scontenta non è soltanto la presidente (S&D) del Comitato europeo delle regioni (Cor), Kata Tütto, secondo cui “distogliere i fondi dalla coesione sarebbe un errore catastrofico“, ma anche gli eurodeputati e i delegati dei partiti italiani. A quanto si apprende nel Pd c’è un forte malessere, mentre secondo Alleanza verdi sinistra (Avs), “l’aumento scriteriato della spesa militare come risposta a Trump” sarebbe “un clamoroso autogol, visto che il presidente Usa è stato il primo a chiedere maggiori investimenti europei a vantaggio dell’industria degli armamenti”. I verdi si sono opposti all’utilizzo “improprio” dei fondi per la coesione e hanno chiesto che questi rimangano destinati soltanto per lo sviluppo regionale appellandosi al vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto, incaricato della gestione di tali fondi.

Il Movimento 5 stelle ha condiviso la condanna senza mezze misure: “Gli Eurobond di guerra e tutto il piano di 800 miliardi per riarmare l’Europa rappresentano il culmine di una follia bellicista alla quale tutti i cittadini europei devono opporsi”. I pentastellati hanno fatto sapere che scenderanno in piazza per manifestare contro la proposta il 5 aprile, e che un emendamento verrà presentato in plenaria al Parlamento europeo per chiedere che i fondi strutturali per lo sviluppo regionale non vengano tagliati. “Se Fitto continua a tacere sul tema, vedremo come voteranno gli europarlamentari di Fratelli d’Italia e non solo”, hanno aggiunto gli eurodeputati del movimento.

“Invece di lavorare a braccetto con gli Stati Uniti, la commissione si propone come antagonista, non avendo né i mezzi né una leadership credibile.” Così ha scritto Silvia Sandrone, eurodeputata della Lega, in una sua nota, attaccando le proposte di Von Der Leyen. Sui fondi di coesione ha aggiunto: “Negli anni non abbiamo potuto investire a debito, sulla sanità, sulla sicurezza, sugli aiuti alle imprese mentre per armare l’Europa si può.”

In difesa del riarmo europeo è invece intervenuto Mārtiņš Staķis, eurodeputato lettone e coordinatore del gruppo Greens/Efa nel Comitato sulla Sicurezza e la Difesa (Sede), che in merito alla sospensione degli aiuti americani all’Ucraina ha dichiarato che “questo è il momento per l’Europa di fare un passo avanti, di aumentare il proprio supporto all’Ucraina.”

 

 

 



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