Monza, sulle ceneri dell’ex Singer la cittadella del “fare” che dà lavoro a 600 persone

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A Monza, a pochi metri dallo U-Power stadium, dal confine con Concorezzo e dall’ex fiera, c’è un’area produttiva di 30mila metri quadrati (più altri 30mila circostanti) che ospita a 55 imprese che offrono lavoro a oltre 600 persone. Non ha un nome di battesimo che la caratterizzi, c’è chi la chiama area Stucchi, chi condominio monzese sviluppo artigianato e industria, altri ex Singer, perché lì, dal 1968 al 1990, ha avuto sede la gloriosa fabbrica di macchine da cucire, nota in tutto il mondo. Ad Apa Confartigianato piace chiamarla Stucchi64.

Avrebbe potuto essere una delle tante aree dismesse della città. Invece nell’area Stucchi64 e nei civici adiacenti, trovano casa imprese manifatturiere, artigiane, piccole industrie e una decina di negozi. Venerdì sera Apa Confartigianato, che ha qui la sua sede principale, insieme agli attori dell’epoca, ha celebrato il trentennale del sodalizio produttivo che guarda al futuro, sotto il segno del “fare“ brianzolo. “I nostri predecessori hanno avuto la lungimiranza di continuare a destinare spazi urbani alla manifattura – ricorda Giovanni Mantegazza, presidente Apa Confartigianato Imprese Monza Brianza, Milano – Oggi dopo 30 anni è punto di riferimento per le imprese e per le istituzioni che ci vedono come un’associazione di riferimento attenta al territorio. Da qui partono i servizi territoriali, questa è la casa dell’imprenditore”.

La cittadella imprenditoriale monzese ha preso vita dal 1995, dopo 5 anni di lavoro congiunto tra amministrazione comunale, ApaConfartigianato, Assindustria (oggi Assolombarda), investimenti degli artigiani brianzoli e il contributo di Banca popolare di Milano. A metà degli anni ‘90, quando tutta l’Italia puntava al terziario, le forze del territorio, il consiglio comunale di Monza con l’allora giunta Moltifiori, decisero di accettare la proposta delle parti sociali di mantenere la vocazione industriale dell’area ex Singer, chiedendo un finanziamento alla Regione. Il Comune promosse un tavolo, insieme alla proprietà (Fael srl sistemi per l’illuminazione che aveva acquistato l’area dopo il fallimento di Singer) dal quale emerse la volontà del riutilizzo produttivo dell’area.

Il 5 settembre 1994 venne costituito il Consorzio monzese sviluppo artigianato industria, per gestire le opere comuni. Il Consorzio acquistò parte del compendio dell’area ex Singer con l’idea di rilocalizzare lì nuove aziende. Il 5 dicembre 1994, Comune e consorzio sottoscrissero la convenzione che determinò le modalità di erogazione, vigilanza e controllo del contributo regionale di 4 miliardi di lire stanziati da Regione Lombardia, per abbattere i costi di ristrutturazione a favore dei soci. La palazzina mensa e servizi, inserita nel compendio immobiliare ex Singer (ancora di proprietà di Fael srl), dopo varie trattative fu acquistata per due miliardi di lire il 16 ottobre 1995. A fine dicembre, fu reso possibile il trasferimento di alcuni immobili.

Come ricorda Dario Visconti, presidente del Consorzio Sviluppo monzese 1994-2010: “C’era grande entusiasmo nelle aziende e fiducia nel futuro. Partimmo con un investimento di 20 miliardi (fra vari finanziamenti di banche e privati), solo per l’acquisto dell’esistente. Ma soprattutto, la ristrutturazione dell’edificato, e la costruzione del nuovo fu affidata a un consorzio di imprese artigiane e da piccole imprese. Ciò è stato un volano di lavoro per il territorio: 60mila metri quadrati tra costruito nuovo e ristrutturato del valore attuale di circa 40 milioni di euro”.



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