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Qual è la condizione occupazionale dei giovani in Alto Garda? Qual è la percentuale tra lavoro dipendente e lavoro autonomo? Quali percorsi professionali sono possibili guardando sia ai settori consolidati sia ai servizi emergenti? Possiamo parlare per i giovani di una nuova cultura del lavoro? E le aziende cosa cercano tra competenze specialistiche e forma mentis?
L’iniziativa va in parallelo con la pubblicazione del questionario online «È sostenibile essere giovani in Alto Garda?», tuttora presente e compilabile dai profili social di Cantiere 26, con cui la cooperativa Smart si rivolge a tutti i giovani tra i 18 e i 40 anni dell’Alto Garda. L’obiettivo è alto: dare voce alle nuove generazioni e ricavare delle indicazioni di policy in loro favore.
Alla serata del 5 seguiranno i Laboratori di futuro, in programma il pomeriggio di sabato 15 marzo, sempre rivolti ai giovani altogardesani e finalizzati alla raccolta di proposte e soluzioni alle tre questioni. Infine domenica 6 aprile avrà luogo l’evento Arco Slow, la prima Giornata della mobilità sostenibile dell’Alto Garda, che si svolgerà ad Arco tra via Garberie, via Marconi e via delle Palme, che saranno chiuse al traffico e gremite di attività, stand, giochi, conferenze e concerti.
Tra gli invitati, il presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio (La Sportiva), il direttore nazionale della rete Città Slow Pier Giorgio Oliveti, la responsabile nazionale delle politiche giovanili di Anci Simona Elmo.
«Obiettivo non solo del 6 aprile ma anche di tutto il progetto nel suo insieme -spiegano gli organizzatori- è promuovere un’idea di città che abbia al centro la persona, stimolare i cittadini a vedere nella sostenibilità una possibilità di sviluppo per l’Alto Garda sottolineando il ruolo di punta che possono avere le nuove generazioni, mostrare che comuni, imprese e associazioni possono condividere una visione di territorio e unire le forze per renderla più prossima».
Tutti gli incontri sono gratuiti e aperti a tutte e a tutti, con l’intento di raccogliere idee, esperienze e suggerimenti per costruire un Alto Garda più inclusivo e sostenibile.
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