“Discriminati gli iscritti al sindacato”

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Quattro lavoratori della Xin Shun Da di via dei Confini, una delle tre aziende di logistica a conduzione cinese colpite dall’attentato dello scorso 16 febbraio (insieme all’Acca di Seano e alla Elt Express di Campi Bisenzio) quando dei pacchi incendiari azionati a distanza causarono un incendio del magazzino, si sono astenuti dal lavoro che avrebbe previsto il turno di notte nella serata fra giovedì e venerdì scorso. Uno sciopero volto a chiedere alla proprietà anche rassicurazioni in merito alla sicurezza, dopo l’episodio in questione. Ma soprattutto, a pretendere il rispetto dei contratti lavorativi già sottoscritti che, sostengono i sindacalisti Sudd Cobas Prato Firenze, non hanno in realtà messo al riparo i dipendenti in questione da atteggiamenti vessatori da parte dell’impresa.

“I lavoratori iscritti al sindacato, che si sono fatti carico della battaglia per i diritti in magazzino – sostiene Luca Toscano, sindacalista Cobas – sono bersaglio di continue discriminazioni da parte dell’azienda. Il percorso di regolarizzazione, dopo i primi passi, si è fermato”. Stavolta non si tratta quindi della battaglia “8X5” che il sindacato porta avanti da tempo, relativa all’orario ed ai giorni di lavoro: in questo caso, si imputa all’azienda il mancato rispetto di alcuni degli obblighi contrattuali sottoscritti, in quanto pur avendo regolari contratti gli scioperanti hanno denunciato una serie di soprusi. “Ci sono stati segnalati cambiamenti di turno improvvisi ed unilaterali da parte dell’azienda, oltre che decurtazioni arbitrarie in busta paga. Senza contare che i lavoratori sono costretti a lavorare su furgoni caricati oltre i limiti consentiti, fino al doppio del carico – ha proseguito Toscano – questo si traduce in rischi per la sicurezza, mentre sono i lavoratori a vedersi elevare multe contro detrazioni di punti della patente. Insomma, oltre al danno la beffa”.

Lo sciopero si è concluso ieri nella prima mattinata: non è al momento previsto nessun presidio (tant’è che i lavoratori in questione sono tornati al lavoro regolarmente) perché l’obiettivo principale è stato a quanto pare centrato: sindacato e scioperanti chiedevano formalmente l’apertura di un tavolo per proseguire sul percorso di regolarizzazione e, fanno sapere i Sudd Cobas, a seguito della protesta è stato fissato un incontro (che dovrebbe tenersi il prossimo 12 marzo) fra l’impresa ed i dipendenti. L’attenzione, però, resta alta.

Giovanni Fiorentino



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