“Le banche hanno abbandonato le piccole imprese” – Confcommercio Provincia di Pisa

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“I dati che emergono sono estremamente preoccupanti, l’accesso al credito è sempre più difficoltoso per gli imprenditori pisani. Ma il vero problema è che proprio il sistema bancario ha smesso di supportare le piccole e medie imprese.”

Con queste parole il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Meastri Accesi, commenta con seria preoccupazione i dati diffusi dalla Cgia di Mestre in merito ai prestiti erogati in città e provincia tra il 2011 e il 2024.

“Con tutto il rispetto per il percorso accademico del prorettore Priami e per le sue importanti collaborazioni internazionali, giova ricordare che non siamo tutti professori e che la realtà economica del nostro territorio risulta ben diversa. Il tessuto imprenditoriale del nostro territorio è quasi esclusivamente formato da piccole e medie imprese, in un contesto dove il 95% delle aziende conta meno di 10 dipendenti. Stiamo parlando di attività a conduzione prevalentemente familiare, da troppo tempo penalizzate dal paradosso di un sistema bancario che genera utili da record e allo stesso tempo volta le spalle alle imprese di piccole dimensioni”

“I numeri parlano chiaro e non ammettono scuse: i prestiti alle imprese pisane sono crollati da 6,8 miliardi di euro nel 2011 a soli 4 miliardi nel 2024, con una riduzione drammatica del 41,1%. Un dato che segna la quarta contrazione più grave tra le principali città toscane”.

“Questo non è un semplice campanello d’allarme, ma un vero e proprio fallimento del sistema bancario, che sta abbandonando le piccole e medie imprese” afferma il direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Le banche sembrano aver dimenticato che le micro e piccole imprese sono il cuore pulsante dell’economia, generano occupazione e garantiscono coesione sociale. Se non si interviene subito con un’inversione di rotta netta, rischiamo di compromettere in modo irreversibile il tessuto economico del nostro territorio. È ora che il sistema creditizio torni a fare il suo dovere: sostenere chi, ogni giorno, tiene in piedi l’economia reale”.

“Senza un accesso al credito rapido e flessibile, queste imprese non possono innovare, crescere o, in alcuni casi, nemmeno sopravvivere. È necessario che si comprenda questa realtà e ci si adoperi per garantire condizioni di finanziamento adeguate, in grado di sostenere lo sviluppo e la competitività di un tessuto imprenditoriale che è la vera spina dorsale della nostra economia”.





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