IMPRESE, FENU (M5S): POLIZZA ANTICALAMITÀ È TASSA OCCULTA E PRIVATIZZAZIONE FORZATA

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(AGENPARL) – Roma, 24 Febbraio 2025

(AGENPARL) – lun 24 febbraio 2025 IMPRESE, FENU (M5S): POLIZZA ANTICALAMITÀ È TASSA OCCULTA E PRIVATIZZAZIONE FORZATA
NOTA STAMPA
*IMPRESE, FENU (M5S): POLIZZA ANTICALAMITÀ È TASSA OCCULTA E PRIVATIZZAZIONE FORZATA*
Roma, 24 febbraio. “Tra un mese tutte le imprese saranno obbligate a stipulare polizze contro i disastri ambientali con costi imprevedibili, in buona sostanza una nuova tassa occulta e una privatizzazione forzata della messa in sicurezza del territorio. Mentre il Governo sbandiera un’inesistente riduzione delle imposte, nella realtà introduce nuove spese che gravano pesantemente sui bilanci aziendali, costringendo le imprese ad aderire sotto la minaccia concreta di perdere l’accesso a sovvenzioni pubbliche per la ricostruzione e, addirittura, di vedersi chiudere i canali bancari per ottenere prestiti. La dinamica adottata richiama tattiche estorsive, simili a quelle imposte in passato durante il concordato preventivo biennale, in cui l’adesione veniva forzata con intimidazioni velate. Inoltre i costi delle polizze, nei casi in cui non paiono eccessivi, risultano poco credibili alla luce dell’alto tasso di rischio dei nostri territori: è difficile immaginare che tali premi possano davvero coprire l’ampia variabilità degli eventi catastrofali, soprattutto considerando che, in passato, clausole particolari e vessatorie hanno spesso impedito il giusto risarcimento dei danni. Questa normativa, invece di tutelare il patrimonio nazionale, rischia di trasferire il costo dei disastri ambientali dallo Stato alle imprese e di conseguenza ai cittadini, privando il settore pubblico della responsabilità nella messa in sicurezza del territorio e nella gestione degli oneri di ricostruzione. Rimane ora da vedere se l’Autorità garante per la concorrenza e l’Ivass vigileranno sul rischio di un cartello tra le compagnie assicurative, affinché non si instaurino comportamenti lesivi nei confronti delle imprese, costrette ad accettare condizioni che, in sostanza, rappresentano un ulteriore prelievo in un contesto economico già fortemente penalizzato”. Lo comunica in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle



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