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Aermec, azienda leader nella climatizzazione mondiale con sede a Bevilacqua, 370 milioni di euro di fatturato 2024 – in aumento rispetto ai 360 del 2023 -, cuore del Gruppo Giordano Riello che ne vale 600, ha annunciato un’importante svolta strategica: l’apertura di uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti. Questa decisione segna un cambiamento significativo per un’impresa che ha sempre fatto della produzione in Italia un punto d’orgoglio.

Le motivazioni dietro la scelta

Il presidente di Aermec, Alessandro Riello, ha spiegato che la scelta di avviare la produzione negli Stati Uniti non nasce da una volontà, ma da una necessità.
Le rigide normative imposte dal Green Deal europeo stanno mettendo sotto pressione le aziende del settore. Tra il 2027 e il 2030, le imprese europee saranno obbligate a sostituire tutte le apparecchiature di condizionamento e refrigerazione, passando dagli attuali gas refrigeranti a quelli naturali. Sebbene l’obiettivo ambientale sia condivisibile, Riello sottolinea un problema cruciale: le aziende extraeuropee potranno continuare a utilizzare i vecchi gas, garantendo un vantaggio competitivo a chi produce fuori dall’Europa.

«Le imprese europee non solo dovranno adeguarsi a queste nuove regole, ma sarà loro vietato produrre, anche per l’esportazione, macchinari con i gas ancora consentiti nei mercati esteri. Questo mette in difficoltà chi, come noi, ha sempre investito nel proprio Paese», afferma Riello.

Gli Stati Uniti come nuova opportunità

Attualmente, il mercato americano rappresenta per Aermec circa 40 milioni di euro di ricavi, contribuendo al 50% delle vendite estere dell’azienda. Già nel 2024, Aermec ha aperto due filiali negli Stati Uniti e in Canada, e ora il passo successivo è la realizzazione di uno stabilimento produttivo dedicato al mercato nord e sudamericano.

Il progetto prevede l’avvio della produzione tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La decisione è influenzata non solo dalle normative europee, ma anche dal rischio di nuovi dazi e dalle politiche americane che offrono incentivi e agevolazioni per attrarre investimenti stranieri.

Un cambiamento inevitabile

Il presidente Riello sottolinea come la famiglia imprenditoriale Giordano Riello abbia sempre creduto nella produzione italiana, radicata nel territorio. «Abbiamo sempre combattuto per servire il mondo dal nostro Paese. Ma se l’Europa continua su questa strada senza considerare le conseguenze reali, siamo costretti a guardare altrove per salvaguardare il nostro futuro».

In conclusione, Aermec si prepara a espandere la propria presenza internazionale con un impianto produttivo negli Stati Uniti, una scelta dettata non dal desiderio, ma dalla necessità di adattarsi a un contesto normativo e commerciale sempre più complesso.
«Il Green Deal rischia di trasformare l’Europa in una Red Valley, una vallata di sangue se portato avanti senza fare i conti con la realtà» – conclude Riello.

Foto: a destra, il presidente di Aermec, Alessandro Riello; a sinistra, una centrale di condizionamento Aermec sta per essere posizionata sul tetto del grattacielo della IP Morgan a New York.

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