Obbligazionario high yield, 9 motivi per tenerlo d’occhio

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L’obbligazionario high yield sta vivendo una trasformazione strutturale, con un miglioramento della qualità creditizia e una maggiore resilienza ai tassi di interesse che stanno trasformando il panorama dell’obbligazionario high yield. Quali opportunità ci sono per gli investitori?

Negli ultimi decenni, il mercato delle obbligazioni high yield ha registrato cambiamenti significativi, ridefinendo il suo ruolo nel panorama degli investimenti a reddito fisso. La qualità creditizia media degli emittenti è migliorata, la gestione del debito è diventata più strategica e la percezione del rischio di default si è evoluta. Insight Investment, società specializzata nel reddito fisso del gruppo BNY Investments, esplora le ragioni per cui questa asset class continua a rappresentare un’opportunità per gli investitori, analizzando 9 fattori che ne determinano l’attrattività.

Obbligazionario high yield, 9 motivi per tenerlo d’occhio

1. Miglioramento della qualità creditizia

La qualità media del credito negli emittenti high yield ha subito un’evoluzione sostanziale, soprattutto negli ultimi vent’anni. I dati evidenziano che la quota di obbligazioni con rating BB è aumentata sensibilmente sia nei mercati statunitensi che in quelli europei. In particolare, negli Stati Uniti la percentuale di obbligazioni high yield con rating BB è passata dal 33% al 52% tra il 1999 e il 2024, mentre in Europa è salita dal 16% al 64%. Questo trend indica un rafforzamento della solidità finanziaria delle aziende emittenti, a fronte di un progressivo deterioramento della qualità del credito nel segmento investment grade, dove oltre la metà delle emissioni denominate in dollari si colloca nella categoria BBB, la fascia più bassa dell’investment grade.

La quota delle emittenti high yield è aumentata notevolmente

2. Resilienza ai tassi di interesse

Uno dei principali punti di forza del mercato high yield è la capacità di resistere alle oscillazioni dei tassi di interesse. Gli emittenti hanno sfruttato i bassi tassi degli ultimi anni per assicurarsi finanziamenti a lungo termine, creando una maggiore stabilità nei costi del capitale. Sebbene i tassi cedolari medi siano in aumento, rimangono ben al di sotto dei livelli pre-crisi finanziaria, permettendo a molte società high yield di mantenere una struttura finanziaria sostenibile anche in un contesto di politica monetaria più restrittiva.

Grafico lineare che confronta i tassi cedolari medi del Bloomberg US High Yield Index e del Bloomberg Pan-European High Yield Index dal 1999 al 2023. L'indice statunitense parte dall'8% e fluttua leggermente, mentre l'indice europeo scende dal 7% a circa il 2,5%.
Gli interessi cedolari sono in graduale aumento

3. Un diverso approccio alla crescita aziendale

Le società high yield tendono a privilegiare la crescita aziendale rispetto alla distribuzione di utili agli azionisti, come avviene spesso per le aziende investment grade. Questa caratteristica favorisce un maggiore allineamento tra gli interessi degli emittenti e quelli degli investitori obbligazionari, poiché l’aumento del flusso di cassa aziendale riduce il rischio di credito e migliora la sostenibilità del debito. Al contrario, le aziende investment grade hanno storicamente utilizzato il debito per riacquistare azioni, creando uno squilibrio nelle metriche del debito rispetto alle società high yield, i cui livelli di leva finanziaria sono rimasti più stabili nel tempo.

Grafico lineare che mostra i rapporti di leva finanziaria lordi dal 2011 al 2023. La linea US High Yield (nera) oscilla intorno a 5-6, raggiungendo il picco nel 2021. La linea US Investment Grade (arancione) è più stabile, intorno a 3-4. Dati di Insight e Bloomberg aggiornati al 30 novembre 2024.
Rapporti di leva finanziaria lorda 

4. Più diversificazione settoriale

Rispetto alle emissioni investment grade, il mercato high yield offre una maggiore diversificazione settoriale. I titoli finanziari, che dominano il mercato investment grade, rappresentano una quota inferiore nell’universo high yield, riducendo il rischio di concentrazione in settori altamente regolamentati. Questo aspetto è particolarmente rilevante per gli investitori alla ricerca di una maggiore esposizione a settori ciclici, spesso caratterizzati da rendimenti più elevati.

Grafico a barre che confronta le percentuali di emissione in circolazione di US HY (blu) e US IG (arancione) nei vari settori: energia, finanza, sanità, TV via cavo, viaggi, commercio al dettaglio, beni strumentali, media, ecc. L'energia domina US HY; la finanza guida US IG. Dati aggiornati al 30 novembre 2024.
I mercati high yield non sono dominati dai titoli finanziari

5. Il ciclo del credito e le opportunità per gli investitori

L’evoluzione del ciclo del credito crea due dinamiche chiave nel mercato high yield: il fenomeno delle rising stars (aziende che migliorano il proprio rating passando da high yield a investment grade) e quello dei fallen angels (aziende che, dopo un declassamento, entrano nel segmento high yield). In fasi di crescita economica, molte società riescono a migliorare la propria qualità creditizia, restringendo gli spread del loro debito e generando opportunità di guadagno per gli investitori high yield. Viceversa, nei periodi di recessione, il deterioramento del merito di credito porta molte società investment grade nel segmento high yield, creando nuove possibilità di investimento a condizioni favorevoli.

Il grafico a barre intitolato
“Stelle nascenti” e “angeli caduti”

6. Un mercato in evoluzione: implicazioni per gli investitori

Negli ultimi anni, la volatilità della dimensione dell’universo high yield è aumentata, in parte a causa dei declassamenti di grandi società durante eventi di crisi, come accaduto nel settore automobilistico durante la pandemia o nel comparto energetico nel 2015-2016. Tuttavia, molte di queste aziende sono poi riuscite a riconquistare il rating investment grade, dimostrando la natura ciclica di questo segmento.

Grafico ad area sovrapposta che mostra i debiti ad alto rendimento in dollari USA e in euro dal 1999 al 2024. Il debito in dollari USA aumenta costantemente, raggiungendo il picco nel 2021 prima di un leggero calo. Il debito in euro cresce gradualmente, con un'impennata dopo il 2016. Dati tratti da Bank of America, novembre 2024.
Dimensione dei mercati high yield

7. Il rifinanziamento come principale utilizzo dei proventi

La maggior parte delle emissioni high yield è destinata al rifinanziamento del debito esistente, con oltre il 70% delle emissioni statunitensi utilizzate a questo scopo fino a novembre 2024. Questa dinamica crea una domanda strutturale per le nuove emissioni, poiché gli investitori che detengono titoli in scadenza tendono a reinvestire nelle nuove obbligazioni, favorendo una maggiore stabilità del mercato.

Grafico a barre che mostra la percentuale di debito emesso per il rifinanziamento dal 1997 al 2024. I picchi si verificano nel 2000, 2003, 2009, 2012 e 2024, con il più alto nel 2024 al 70%. Fonte dei dati: Bank of America, 30 novembre 2024.
La maggior parte delle emissioni US high yield sono in rifinanziamento 

8. Il rischio di default è spesso sovrastimato

Uno dei principali timori legati alle obbligazioni high yield è il rischio di default. Tuttavia, studi condotti da Insight Investment mostrano che i tassi di default effettivi sono, in media, inferiori del 25% rispetto alle previsioni di Moody’s. Questo divario si spiega con tre fattori principali:

  1. L’universo di Moody’s include un numero maggiore di emittenti con profili di rischio elevati, tra cui società private e aziende non classificate;
  2. La metodologia equiponderata di Moody’s sovrastima il rischio delle piccole emissioni, mentre i principali indici high yield sono ponderati per capitalizzazione;
  3. Gli indici high yield escludono obbligazioni con scadenza inferiore a un anno, riducendo il rischio di default nel breve termine.

Grafico a barre che confronta i rating di credito in tre mercati: dollaro USA, euro e US IG, al 31 dicembre 1999 (blu) e al 30 novembre 2024 (arancione). I rating includono BB, B, CCC e BBB. Dati provenienti da Bank of America.
La quota delle emittenti high yield è aumentata notevolmente

9. I default sono concentrati

I dati mostrano che il rischio di default si concentra prevalentemente nelle emissioni con rating CCC, mentre le obbligazioni con rating BB e B offrono una stabilità molto maggiore. Gli investitori con un approccio attivo alla selezione possono sfruttare queste inefficienze per ottenere rendimenti superiori senza esporsi a rischi eccessivi.

Grafico lineare che mostra i tassi di default rolling a 12 mesi (%) per i rating BB, B e CCC dal 2005 al 2023. BB è in nero, B in arancione e CCC in grigio. Picchi notevoli in CCC intorno al 2009 e al 2020. Fonte dei dati: Bank of America, al 30 novembre 2024.
Default per categoria di rating 

Conclusioni

L’asset class high yield ha subito un’evoluzione significativa negli ultimi anni, con un miglioramento della qualità creditizia, una maggiore resilienza ai tassi di interesse e un rafforzamento delle misure di protezione per gli investitori. L’allocazione strategica in questo segmento può rappresentare un’interessante fonte di rendimento per chi adotta un approccio disciplinato e informato. Per gli investitori alla ricerca di un rendimento interessante con un profilo di rischio gestibile, le obbligazioni high yield continuano a offrire opportunità di investimento da non sottovalutare.

L’obbligazionario high yield sta vivendo una trasformazione strutturale, con un miglioramento della qualità creditizia e una maggiore resilienza ai tassi di interesse che stanno trasformando il panorama dell’obbligazionario high yield. Quali opportunità ci sono per gli investitori?Negli ultimi decen…



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