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La Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso ha notificato l’avviso di conclusione d’indagine a carico di 47 soggetti coinvolti, a vario titolo, per estorsione, traffico illecito di rifiuti e turbativa d’asta nell”inchiesta che ha portato alla luce una serie di connessioni tra la malavita pugliese e molisana. Tra le persone indagate ci sono anche un avvocato, figure vicine alla politica regionale, funzionari pubblici, imprenditori e professionisti
Nelle oltre 100 pagine del dispositivo – per fatti avvenuti dal 2018 al 2023 – il procuratore Nicola D’Angelo ha ricostruito una fitta rete di rapporti estorsivi legati al mancato pagamento di sostanze stupefacenti, al traffico illecito di materiali speciali e pericolosi, tra cui l’amianto, da parte di aziende dislocate lungo la costa molisana, che in assenza di autorizzazioni e con false attestazioni, hanno ottenuto profitti.
Dall’indagine, portata avanti anche con intercettazioni ambientali, sono emerse una serie di attività illegali accompagnate da intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita molisana. Nei vari tronconi d’inchiesta, un aspetto rilevante è riservato a imprese operanti nel comparto ambientale e funzionari coinvolti a vario titolo: tra questi ultimi spiccano anche alcuni professionisti.
La falsificazione dei formulari di identificazione dei rifiuti conferiti da alcune imprese ad altre aziende del Basso Molise, la gestione illecita di materiali speciali per incassare maggiori profitti, ma anche la turbativa di aste giudiziarie, oltre all’estorsione, al traffico di droga e alla pratica del “cavallo di ritorno” ai danni di titolari di attività del Basso Molise.
Nell’inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia che vede indagate 47 persone, emerge chiaramente un quadro di connivenze tra malviventi della provincia di Foggia e del Basso Molise per intimidire e minacciare di morte titolari di ditte a cui erano stati fatti prestiti a tassi usurai.
Le indagini hanno messo in evidenza anche attività di alcuni operatori di imprese del Basso Molise legate a falsificazione di documenti, trasporto e conferimento di residui. Un capitolo della maxi indagine riguarda la turbativa di aste giudiziarie. Dalle intercettazioni ambientali anche il riferimento a all’incendio di un ristorante a Santa Croce di Magliano.
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