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Gli agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza questa mattina a Bari, organizzando un flash mob davanti alla sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura per chiedere interventi immediati nella lotta alla Xylella, la batteriosi che ha devastato il patrimonio olivicolo pugliese. A 12 anni dall’inizio dell’emergenza, la rigenerazione del territorio procede a rilento, con 8.000 chilometri quadrati colpiti e un numero ancora insufficiente di ulivi reimpiantati.
Fondi bloccati e ritardi burocratici
I manifestanti denunciano la mancanza di azioni concrete e le lungaggini burocratiche, che stanno ostacolando il ripristino degli uliveti. Sugli striscioni esposti si leggono slogan come “No a Puglia ostaggio di beghe politiche” e “Subito secondo piano di rigenerazione”, a sottolineare l’urgenza di una strategia chiara per la ricostruzione.
Nonostante i 30 milioni di euro stanziati dal Ministero con il DL Agricoltura per il reimpianto di ulivi resistenti, la rigenerazione è ferma al 17% del patrimonio olivicolo distrutto. Inoltre, dei fondi già disponibili per il primo piano nazionale di ricostruzione, pari a 80 milioni di euro, ne sono stati utilizzati solo 20 milioni, una cifra giudicata irrisoria rispetto ai danni subiti dal settore.
Una ricostruzione troppo lenta
Secondo Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, l’iter amministrativo è incompatibile con le urgenze del territorio, dove il numero di ulivi reimpiantati (circa 3 milioni) è ancora lontano dal rimpiazzare le 21 milioni di piante infette abbattute. La richiesta degli agricoltori è chiara: sbloccare rapidamente i fondi e avviare un nuovo piano di rigenerazione, affinché la Puglia non resti vittima di ritardi e contrasti politici.
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