Operazione bollette. Il governo studia il decreto. Ipotesi bonus o prezzi calmierati

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Al ministero dell’Economia la ricognizione delle risorse, da mettere a disposizione per coprire l’ennesima riedizione del Decreto-aiuti, è già partita. In cassa ci sarebbe un piccolo tesoretto dovuto all’incremento degli incassi fiscali dovuti ai rincari delle materie prime energetiche e, quindi, dell’imponibile. Ma si tratta di poche centinaia di milioni. Niente a che vedere con la dote di 2-3 miliardi messa in campo, subito dopo la guerra in Ucraina, per sostenere le famiglie più deboli contro la rincorsa delle bollette di luce e gas. Ora, l’emergenza è molto più contenuta, gli aumenti oscillano fra il 10 e il 20% e, tranne colpi di scena dell’ultima ora, passato l’inverno il costo dell’energia dovrebbe “calmierarsi”. Ma, per fare fronte alla situazione dei prossimi mesi, l’esecutivo potrebbe varare un decreto ad hoc con una serie di interventi a favore sia delle famiglie sia delle imprese.

IL BONUS SOCIALEUna delle ipotesi sul tappeto è quella di allargare la platea delle famiglie che usufruiscono di uno sconto sulle bollette che varia da 113 a poco più di 160 euro a seconda del nucleo familiare. Attualmente il bonus è previsto solo per i nuclei familiari con Isee di 9.350 euro se hanno meno di 4 figli e di 20.000 euro per le famiglie più numerose. L’idea è quella di allargare la platea. Ma, secondo i calcoli del Mef, per dare un contributo concreto ai ceti più deboli, occorrerebbe stanziare circa 1,5 miliardi di euro. Una cifra, per ora, improponibile.

I PREZZI CALMIERATIL’altra ipotesi è di intervenire a monte annullando le differenze fra il costo del gas sul mercato di riferimento (l’indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all’ingrosso italiano (l’indice Psv). In queste settimane la variazione dei due indici ha sfiorato i 2 euro a megawattora. In questo caso ci sarebbe un sollievo immediato sulle bollette, anche quelle dell’elettricità che sono almeno per il 40% legate all’andamento del prezzo del metano.

SCONTI PER LE IMPRESENella bozza di decreto che circola fra Palazzo Chigi e il Mef c’è anche il potenziamento del cosiddetto energy release, vale a dire la concessione di elettricità a prezzi calmierati alle imprese energivore che realizzano nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili. Un intervento che sarebbe accompagnato anche da una compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni di Co2 a carico dei produttori di energia. Ma si tratta di un intervento che andrebbe preventivamente concordato con l’Unione Europea per evitare la tagliola degli aiuti di Stato.

ONERI DI SISTEMAMolto più difficile, invece, la possibilità di ipotizzare una nuova riduzione dei cosiddetti oneri di sistema che rappresentano una componente significativa delle bollette energetiche, incidendo per circa il 22% sul costo totale dell’energia elettrica e per il 4% su quello del gas. O, rivedere ancora una volta l’aliquota Iva sul consumo di energia. Interventi per i quali manca al momento qualsiasi ipotesi di copertura. Gli oneri di sistema sono tornati nel 2023 sulle bollette della luce mentre è rimasto invariato lo sconto nelle bollette del gas. Da gennaio del 2024, invece, sono stati cancellati tutti gli sconti ed è stata annullata la riduzione dell’IVA che, a seconda del volume di gas consumato, ha un’aliquota variabile dal 10 al 22%.



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