CBAM: cosa sta cambiando nello scenario del decreto omnibus

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Il Carbon Border Adjustment Mechanism o CBAM è sul tavolo della Commissione UE per un confronto finalizzato, almeno nelle intenzioni principali, a una semplificazione che rischia di diventare una trasformazione. Il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere è, con la CSRD, uno dei componenti chiave del Green Deal ed è al centro di critiche legate alla complessità degli adempimenti.

Nel corso di un intervento in Commissione, è emersa la volontà da parte di un rappresentante di modificare il campo d’azione del provvedimento con una sorta di esenzione dagli obblighi CBAM che dovrebbe interessare circa l’80 percento delle aziende europee. Il tutto sulla base della considerazione che la maggior parte delle emissioni sarebbero sotto la responsabilità di pochi grandi attori.

In altre parole, nel decreto Omnibus in programma per la fine del mese di febbraio, è in discussione una riforma importante del regolamento CBAM da parte della Commissione europea.

Perché si richiede un intervento sul CBAM

Il CBAM è un meccanismo conosciuto anche come Carbon tax e prevede l’applicazione di una “tassa al carbonio” relativo ai prodotti e ai beni che vengono importanti in area UE.

Il CBAM risale al 2021 quanto è stato inserito nel pacchetto Fit for 55 espressamente allo scopo di evitare i rischi di carbon leakage ovvero quelle attività di delocalizzazione delle industrie responsabili di maggiori emissioni di CO2 in paesi meno rigorosi.

Lo scopo è quello di imporre al mondo industriale di innovare sui sistemi di produzione per ridurre effettivamente le emissioni evitando la pratica che porta a cercare aree nelle quali sia possibile produrre come nel passato.

Entrato in vigore il 1 ottobre 2023, il Carbon Border Adjustmente Mechanism ha vissuto una prima fase espressamente dedicata alla rendicontazione delle emissioni incorporate nei prodotti dal 2023 al 2025. Una fase nella quale non erano previsi pagamenti.

Con il prossimo anno, dal gennaio 2026, il CBAM entra a regime e le imprese saranno nella condizione di acquistare i certificati CBAM, ovvero dei titoli che fanno riferimento ai prezzi fissati dall’ETS Emission Trading System a copertura delle emissioni di CO2 che sono incorporate nei prodotti importati.

Si parte con l’ETS 1 e dunque con i settori regolati da questo mercato del carbonio nell’ambito del cosiddetto hard to abate come acciaierie, cementifici, produzione di alluminio, di fertilizzanti e di energia elettrica.

Cosa potrebbe accadere con il decreto Omnibus? Di fatto, con questo decreto, la Commissione prenderebbe atto anche della scarsa adesione alla fase preliminare del processo CBAM con un numero limitato di aziende che si sono attivate nelle procedure di comunicazione delle emissioni.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link