Fattura elettronica obbligatoria in UE: cosa cambia per l’IVA

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Carbonia Iglesias
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


  • La fattura elettronica obbligatoria in UE introduce importanti novità per le aziende impegnate in transazioni transfrontaliere, a partire dal 2030.
  • Le imprese non dovranno più richiedere l’autorizzazione preventiva della Commissione Europea, ma avranno l’obbligo di accettare e gestire le e-fatture.
  • I cambiamenti principali del prossimo periodo riguardano la gestione di piattaforme online, l’OSS, la rendicontazione semplificata e la digitalizzazione della dichiarazione IVA.

Arriva l’obbligo di fatturazione elettronica anche in UE, dopo che il Parlamento Europeo ha approvato il 12 febbraio le nuove regole per l’IVA nell’era digitale (cosiddetta ViDA ovvero VAT in Digital Age).

Tra le novità salienti, nuove regole per le piattaforme e le transazioni online, uno sportello unico per l’IVA (OSS), regimi semplificati per le piccole imprese e novità per la rendicontazione digitale.

L’obiettivo principale è quello di avviare gli adempimenti fiscali e finanziari alla trasformazione digitale, affinché i diversi Paesi raggiungano obiettivi comuni di trasparenza, efficienza e prevenzione delle frodi.

Fatturazione elettronica obbligatoria in Europa: la riforma

La fatturazione elettronica diventa dunque centrale nelle politiche fiscali dell’Unione europea, con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e modernizzare i processi amministrativi. 

In questa direzione si muove la riforma comunitaria riguardante l’e-fattura ovvero la fatturazione elettronica europea 2025, approvata nel 2023, modificata dal Consiglio a novembre 2024 e quindi nuovamente in Parlamento con 589 voti favorevoli, 42 contrari e 10 astensioni. Ora è necessario un nuovo passaggio formale al Consiglio, a cui seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE.

Una svolta per il mercato unico, dal momento che con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica europea gli Stati membri hanno ora facoltà di imporre la e-fattura, senza per questo dover chiedere preventivamente l’autorizzazione da parte della Commissione europea. Non avendo necessità del consenso esplicito del cliente, le imprese hanno quindi l’obbligo di accettare e gestire tali fatture.

Obbligo di fattura elettronica intracomunitaria: le novità

Tra i cambiamenti più significativi introdotti per l’UE troviamo il nuovo sistema di comunicazione digitale per le transazioni transfrontaliere B2B, nuove regole per le piattaforme online, lo sportello unico e la digitalizzazione della dichiarazione IVA. Vediamo cosa cambia.

1. Rendicontazione digitale

A partire dal 2030, le aziende dovranno allinearsi alle nuove regole riguardanti il sistema di comunicazione digitale. Le e-fatture saranno obbligatorie per le transazioni transfrontaliere tra aziende (B2B).

Questo meccanismo prevede una piattaforma informatica comune che consentirà di inviare i dati in maniera automatica alle varie autorità nazionali. Migliora la trasparenza fiscale e la lotta alle frodi.

2. Piattaforme digitali regolamentate

La riforma va a regolamentare anche le transazioni sulle piattaforme digitali, fino a ora favorite a livello fiscale. Una problematica recente del mercato che ha permesso, ad esempio nell’ambito degli affitti brevi (come la nota AirBnb) o del trasporto su strada (come Uber), soprattutto in relazione ai piccoli operatori locali di non essere soggetti all’IVA.

A partire dal 2030 invece saranno le stesse piattaforme ad avere l’obbligo di raccogliere e versare questa tassa, se i singoli fornitori non la applicano.

3. Sportello Unico IVA

Lo sportello unico per l’IVA in Europa è il cosiddetto OSS ovvero One Stop Shop, già esistente e funzionante per la dichiarazione e il versamento dell’IVA, in merito alle vendite transfrontaliere nei confronti di consumatori UE. La novità introdotta estende tale meccanismo anche ai beni interni, inclusi energia elettrica e gas.

4. Dichiarazione fiscale IVA unica

La digitalizzazione riguarda anche la dichiarazione IVA da parte delle multinazionali che effettuano transazioni transfrontaliere. Dal 2030 in poi infatti, grazie alle fatture elettroniche, l’invio sarà automatico nei confronti delle proprie amministrazioni fiscali.

In pratica, se oggi ogni singola impresa del gruppo multinazionale deve provvedere a presentare la dichiarazione informativa, con la cosiddetta DAC9 (direttiva sulla cooperazione amministrativa in ambito fiscale) sarà sufficiente inviare una dichiarazione centralizzata, unica per il gruppo.

Fattura elettronica con l’estero: i benefici

Il dato da cui partire, per comprendere i motivi della riforma e l’introduzione di una fattura elettronica obbligatoria in UE, proviene dalla Commissione Europea. Gli Stati membri hanno perso 93 miliardi di euro di IVA guardando al 20201, in termini di entrate. Introducendo tale obbligo si mira proprio a fare un passo in avanti nella lotta all’evasione fiscale.

Sempre secondo i dati dell’esecutivo comunitario, il nuovo sistema di comunicazione permetterà alle aziende di risparmiare anche sui costi di conformità, che si stima saranno circa 4,1 miliardi di euro all’anno per il decennio a venire e 8,7 miliardi in costi di registrazione e amministrativi.

Senza dubbio è una riforma importante per le finanze pubbliche, ma che migliorerà anche la competitività delle aziende, ormai sempre più agguerrita in un contesto operativo così digitalizzato.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link