Prezzi dell’energia: i produttori avanzano proposte

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(Teleborsa) – I recenti picchi dei prezzi del gas, grandemente influenzati da movimenti di operatori finanziari che speculano sulle tensioni internazionali sulle materie prime ed energia, stanno incidendo significativamente anche sul mercato elettrico, distorcendo le reali dinamiche di domanda e offerta. Questo fenomeno interessa l’intera Europa, in primis i Paesi come l’Italia e la Germania che ancora dipendono in misura rilevante dal gas naturale per la produzione di energia (40% del mix). I consumatori domestici in questi paesi sostengono prezzi dell’energia molto elevati rispetto a quelli meno legati al gas (0.293 €/kWh in Germania, 0.274 in Italia vs. 0.212 in Francia e 0.203 in Spagna – fonte Eurostat 2024).

Il settore dei produttori di energia elettrica – rinnovabili ed a gas naturale – è pienamente consapevole delle difficoltà che famiglie ed imprese stanno attraversando e sta elaborando proposte d’intervento per mitigare questi fenomeni e le loro ricadute sui consumatori.

Attualmente, i più penalizzati sono i piccoli-medi consumatori, sia domestici che piccole e medie imprese (PMI), che non beneficiano delle tante agevolazioni attive e già adottate in passato a favore dei grandi gruppi industriali. Questi ultimi ricevono già da anni una serie di sussidi (interconnector, interrompibilità, rimborso CO2), a cui si è aggiunto ora il meccanismo dell’Energy Release.

Per proteggere questi segmenti di consumatori non agevolati, si propone la contrattualizzazione a medio-lungo termine, tramite il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), della capacità rinnovabile (eolica e fotovoltaica) su cui il Paese sta investendo da un paio d’anni in accordo agli obiettivi del Piano Energia e Clima al 2030 approvato dal Governo e non ancora assegnata. Questa iniziativa potrebbe aiutare a stabilizzare i prezzi finali dei consumatori su circa 20 miliardi di kWh di energia elettrica per il corrente anno.

Inoltre, con il rinnovamento degli impianti eolici e fotovoltaici nei siti esistenti si potrebbero aggiungere ulteriori 20 miliardi di kWh di produzione, con il duplice vantaggio di evitare impatti ambientali aggiuntivi e aumentare la disponibilità di energia rinnovabile. Questo favorirebbe la minor dipendenza energetica del Paese dalle importazioni di gas.

Complessivamente, stimiamo un beneficio per il sistema di circa 2 miliardi di euro, sbloccando investimenti aggiuntivi per oltre 10 miliardi di euro destinati al potenziamento degli impianti.

Peraltro il prezzo dell’elettricità potrebbe ulteriormente scendere se le Regioni autorizzassero gli impianti rinnovabili che hanno le autorizzazioni bloccate da tempo.

I produttori sono pronti a rispondere alle indicazioni che il Governo potrebbe dare per attuare queste misure e garantire una maggior tutela dei consumatori e all’intero sistema.

(Foto: Zbynek Burival on Unsplash )





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