Bank of America preferisce le Small cap

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Le smal cap europee, cioè le società a piccola capitalizzazione, negli ultimi anni, non hanno tenuto il passo con le società a più ampia capitalizzazione, rispetto alle quali mantengono una performance che si colloca ai minimi degli ultimi nove anni. E’ quanto sottolineato dagli analisti di Bank of America, i quali ipotizzano che le PMI europee, nel prossimo futuro, potrebbero recuperare il terreno perso e performare meglio delle large cap. Per questo la banca d’affari mantiene una view positiva sulle PMI europee. Ma quali sono i fattori che potrebbero far invertire la tendenza?

Quattro fattori in grado di sostenere le PMI

Gli esperti di Bank of America ritengono che vi siano quattro fattori chiave che potrebbero sostenere le small cap europee nel breve termine. In primo luogo, ci si attende uno slancio della crescita dell’Area Euro, grazie all’allentamento delle condizioni del credito (taglio tassi tBCE) e della pressione fiscale, che in genere risultano piuttosto vantaggiosi per le small cap.

In secondo luogo, un potenziale cessate il fuoco tra Russia e Ucraina potrebbe portare a un calo dei prezzi dell’energia e a una riduzione dell’incertezza in Europa, favorendo una sovraperformance delle small cap.

Bank of America ritiene poi che l’impatto negativo della debolezza dell’euro sarà minimale sulle small cap, che sono più focalizzate sul mercato interno, in contrasto con le large cap che sono più esposte a livello globale e quindi alle fluttuaizoni dei cambi

Infine, si prevede che l’allentamento monetario della Banca Centrale Europea (BCE) si tradurrà in una riduzione dei rendimenti dei Bund e dei rendimenti obbligazionari in genere, alimentando una sovraperformance delle società a più piccola capitalizzazione, che sono maggiormente condizionate da questi.

Il giudizio resta Overweight (sovrappesare)

Con queste prospettive BofA mantiene un giudizio overweight (sovrappesare) sulle small cap europee e sulle aziende più legate al mercato domestico, rispetto a quelle a più ampia capitalizzazione ed esposte ai mercati internazionali. La banca d’affari statunitense stima in particolare una sovraperformance di circa il 10% nei prossimi mesi.

Si tratta di una scelta che fa parte di una strategia più generale che tende a sovrappesare le azioni europee rispetto a quelle globali, mantenendo una preferenza per i titoli di qualità più elevata e una posizione sottopesata sui titoli ciclici rispetto ai difensivi.





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