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Un questionario digitale sul futuro di Salerno. Una sfilza di domande, e per ognuna una molteplicità di risposte possibili, per dare, almeno sulla carta, la parola alla popolazione.
Creato dal Comune di Salerno in collaborazione con Confindustria, il questionario vuole ascoltare il parere di aziende, enti del terzo settore, scuole e cittadini sulle priorità di sviluppo sostenibile e di conversione delle aree in disuso.
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Ed è solo il primo passo verso la successiva creazione di tavoli di ascolto organizzati dal Comune per gettare le basi, in maniera condivisa e partecipata, di una trasformazione green della città di Arechi. Il questionario compare in bella vista sul sito istituzionale del Comune. In ballo c’è la definizione delle attività di progettazione a valere sui fondi strutturali. I dati raccolti, tuttavia, saranno preservati e utilizzati dal Comune di Salerno solo a scopo informativo, quindi non decisionale.
Ma come nasce l’iniziativa? Salerno, oltre a essere una città destinataria di fondi a valere sulla programmazione comunitaria 2021-2027, «è parte di una partnership composta da 10 città europee, unite per condividere buone pratiche e ispirarsi reciprocamente nell’ambito del progetto In4Green», finanziato dal programma Urbact della Commissione Europea. «L’obiettivo del progetto – si legge nella presentazione del questionario – è trasformare aree dismesse o sottoutilizzate in spazi urbani sostenibili e innovativi, adottando un approccio integrato che unisca l’analisi delle peculiarità economiche, sociali e ambientali del territorio all’ascolto attivo di cittadini, imprese, enti del terzo settore, scuole e università». L’intento è «elaborare un piano d’azione sulla base di esigenze condivise, che potrà essere utilizzato in futuro per accedere a dei finanziamenti e tradursi in realtà concreta». Da qui l’invito a esprimere le proprie aspirazioni sul futuro di Salerno.
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Sono 14 in tutto le domande elaborate (oltre a quelle necessarie a catalogare il partecipante). Per ognuna è possibile dare più risposte. O, meglio: si parte da quesiti di carattere generale con più opzioni di risposta per arrivare a domande a risposta aperta. «Quali ritieni siano i fattori che incidono di più sulla qualità della vita a Salerno?», la prima domanda.
Tra le opzioni compaiono la carenza di opportunità lavorative, la sicurezza urbana, il traffico veicolare, le diseguaglianze sociali ed economiche, l’insufficienza di spazi per biciclette e pedoni, l’inquinamento dell’aria e quello acustico. Si passa poi alle «azioni prioritarie per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici» in città. Tra le opzioni, convertire le aree abbandonate, ridurre il consumo energetico, incrementare aree verdi urbane, incrementare l’uso di energie rinnovabili, aumentare le piste ciclabili e i servizi di trasporto pubblico. Diverse sono le domande sulle possibili azioni per favorire la sostenibilità e lo sviluppo territoriale integrato, favorire interventi sostenibili di conversione delle aree dismesse, incrementare il verde urbano, ridurre il traffico urbano, migliorare la mobilità urbana, creare spazi verdi accessibili all’infanzia. A cittadini e aziende si chiede anche in quale zona della città di Salerno è «prioritario intervenire per attuare azioni sostenibili», in che modo l’amministrazione potrebbe rendere partecipi i vari attori territoriali per «creare strategie per una città sostenibile e innovativa» e quali interventi le aziende dovrebbero fare per «partecipare attivamente alla transizione sostenibile della città».
Infine, le domande a riposta aperta per capire «quale sito abbandonato o in disuso rifunzionare in chiave sostenibile», quale iniziativa già realizzata dal Comune può essere replicata da altri enti in quanto buona pratica in tema di rigenerazione urbana e, al contrario, quale iniziativa già realizzata da altri enti può essere replicata nel Comune di Salerno. Chi vorrà, potrà chiedere al Comune di essere contattato per partecipare successivamente ai tavoli di ascolto.
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