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11 febbraio 2025 | 12:25

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Le imprese non investono nonostante i tagli Bce

Unindustria: “A fine 2024 solo l’8% delle aziende ha chiesto finanziamenti”. Sono preoccupate dagli scenari internazionali incerti

REGGIO EMILIA – Cala il costo del debito, ma le imprese, preoccupate dagli scenari internazionali incerti, non investono. E’ il quadro fotografato da Unindustria Reggio Emilia nell’ultimo trimestre del 2024, nonostante i nuovi tagli dei tassi da parte della banca centrale europea. In dettaglio l’osservatorio sul credito dell’associazione di categoria rileva che solo solo l’8% delle aziende associate ha richiesto finanziamenti per far fronte a progetti d’investimento nel periodo ottobre-dicembre 2024 e solo il 14% prevede di ricorrere al credito bancario nel primo trimestre 2025 per sostenere i piani aziendali.

In lieve aumento, invece, la richiesta di liquidità (17%), perché “il rallentamento della produzione e del fatturato si teme possano avere risvolti negativi sulla gestione finanziaria, tant’è che il 35% delle imprese ha registrato ritardi di pagamento da parte dei propri clienti”, spiega Unindustria. In questo scenario a farne le spese sono anche la sostenibilità e la transizione green, con le imprese ancora al palo nell’affrontare la tematica con gli istituti di credito (solo l’8%).

“L’attuale contesto economico richiede una stretta collaborazione tra imprese e istituti di credito”, afferma Mauro Macchiaverna, consigliere di Unindustria con delega al Credito, Fisco e Finanza d’impresa. “Venuta meno la straordinaria liquidità fornita durante la pandemia, le aziende, al fine di supportare i necessari programmi d’investimento per lo sviluppo della sostenibilità e della transizione green, dovranno concentrarsi sulla presentazione di business plan solidi e convincenti. Solo così potranno agevolare il supporto degli istituti bancari, fondamentale per lo sviluppo dell’economia reggiana”, aggiunge Macchiaverna.



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