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Dopo il riscontro ottenuto l’anno scorso, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme a Unioncamere, aprirà un nuovo bando per supportare la certificazione della parità di genere. L’iniziativa mira a fornire un bonus economico a piccole e medie imprese e professionisti che vogliono ridurre il divario di genere tra i loro dipendenti. E in questo modo (anche) ottenere il documento che attesta l’impegno della propria organizzazione per l’equità e l’inclusione.
Bonus parità di genere: un nuovo bando
Il bando, che sarà attivo dal 26 febbraio al 18 aprile e metterà a disposizione 2,5 milioni di euro di fondi Pnrr, rappresenta un’importante opportunità per le aziende. A differenza, però, della precedente edizione, questa volta l’accesso è aperto a tutti i professionisti con partita IVA.
Quali contributi per essere un’azienda più equa
Le tipologie di contributi principali disponibili sono due: il primo, fino a 2500 euro, per ricevere assistenza tecnica e accompagnamento per ridurre il divario di genere in azienda. Il secondo, fino a 12.500 euro per ottenere la Certificazione di Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022). Secondo Unioncamere, l’alto numero di adesioni al primo bando, è da considerarsi un ottimo segnale che dimostra l’interesse delle imprese per la riduzione del divario retributivo di genere e la conciliazione vita-lavoro.
Un nuovo bando per le aziende per ottenere la certificazione della parità di genere, un passo importante verso il cambiamento (Getty)
Il bando precedente e l’integrazione dei fondi
La tranche di finanziamenti del precedente bando, pari a 4 milioni di euro, è stata rapidamente esaurita con 1.699 richieste. Ciò ha reso necessario un aumento delle risorse, aggiungendo 1,4 milioni di euro per un totale complessivo di 5,4 milioni di euro. Le domande sono state distribuite in tutto il territorio nazionale: 39% dal Nord, 33% dal Mezzogiorno e 28% dal Centro.
Le città con il maggior numero di candidature includono Roma (246 domande), Napoli (84), Milano (77), Torino (68) e Bari (56). I settori più interessati sono stati le attività professionali, la manifattura, la sanità e l’assistenza sociale, e i servizi di informazione e comunicazione.
Bonus parità di genere: modalità di presentazione e scadenze
I contributi saranno assegnati in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande. Le richieste potranno essere inviate dalle 10 del 26 febbraio 2025 alle 16 del 18 aprile 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse. Per accedere ai finanziamenti, è necessario completare un pre-screening di autovalutazione sulla parità di genere e presentare un preventivo rilasciato da un organismo di certificazione iscritto nell’apposito elenco, attraverso il sistema restart.infocamere.it, accedendo con SPID/CIE/CNS.
Certificazione parità di genere: cos’è
In Italia, la certificazione della parità di genere, introdotta nel 2021, rappresenta un passo avanti per promuovere l’equità sul luogo di lavoro. L’attestato, definito anche “bollino rosa”, accerta che un datore di lavoro ha implementato politiche e misure concrete per ridurre il divario di genere, in particolare in termini di opportunità di crescita, parità salariale e tutela della maternità.
È stata introdotta per diminuire il gender-pay gap e migliorare le condizioni lavorative delle donne, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione femminile. Le imprese che ottengono la certificazione possono beneficiare di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali.
Perché è importante per le lavoratrici
La certificazione della parità di genere per le aziende, può essere considerato uno strumento importante e utile per diverse ragioni sia per le dipendenti, sia per le aziende stesse. Per le prime, dovendo l’impresa promuovere l’uguaglianza di trattamento e di opportunità tra uomini e donne, questo significa includere l’uguaglianza salariale, la parità di accesso a promozioni e le stesse opportunità di formazione.
Perché è importante per le aziende
Dimostrando di impegnarsi attivamente per l’uguaglianza e l’inclusione, le aziende accrescono la loro reputazione e questo può attrarre talenti di alto livello. Ma non solo: perché essere riconosciuti come un’azienda che promuove la parità di genere, può offrire un vantaggio competitivo sul mercato, soprattutto tra i consumatori e gli investitori che valorizzano le pratiche aziendali responsabili e etiche.
iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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