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Chevallard: l’ambulatorio funziona ma servono nuovi strumenti legislativi. Il sovra-indebitamento coinvolge l’89% degli utenti
L’usura in città «costituisce un fattore di rischio sempre più rilevante». Sono le parole del presidente di Confcommercio Roma Pier Andrea Chevallard nel presentare i dati raccolti nell’ultimo anno dall’ambulatorio antiusura insieme a quelli del sovra-indebitamento, che hanno un impatto sempre più forte sul tessuto economico della capitale.
Dati che dicono che il 23,6% dei commercianti, quindi quasi uno su quattro, riferisce di aver sentito parlare di prestiti illeciti e di tentativi di estorsione. Inoltre il 21,2% giudica molto grave l’esposizione al rischio per le imprese del commercio al dettaglio, della ristorazione e dei bar.
Oltre 1.500 contatti allo sportello
Numeri che dicono quanto il fenomeno interessi il commercio: secondo il report, su una media costante di circa 1.500 contatti l’anno, a dicembre del 2024 il 48% degli utenti dell’ambulatorio sono imprenditori, seguiti da dipendenti (circa il 36%) e dai pensionati. Il sovra indebitamento coinvolge l’89% degli utenti, mentre l’11% raggiunge una condizione di effettiva usura. Un fenomeno preoccupante che ha fatto sì che l’ambulatorio garantisse prestiti per 7,5 milioni dal 2023 al 2024 in base ad una legge del 1996. E per questo si chiedono anche nuovi strumenti legislativi, soprattutto vista l’ importanza assunta dal web.
Al momento le strategie anti-usura indicate dagli imprenditori di Confcommercio sono «la denuncia alle autorità (65,4%), la segnalazione informale alle forze dell’ordine (39,1%) e il ricorso alle associazioni di categoria o alla solidarietà tra imprenditori (30,8%)». Inoltre si parla di prevenzione e formazione «per promuovere la cultura della legalità e garantire strumenti di supporto sempre più efficaci per le imprese in difficoltà: non per nulla oltre al report è stato presentato un opuscolo guida «Insieme per la tua serenità finanziaria».
Fondi di prevenzione e parti civili ai processi
«Da anni abbiamo attivato l’ambulatorio antiusura per promuovere la cultura della legalità e prevenire questi fenomeni mediante l’accesso ai fondi di prevenzione – ha proseguito Chevallard – e a questo già intenso lavoro vogliamor aggiungere la costituzione di parti civili nei processi a fianco degli imprenditori colpiti dagli usurai, per testimoniare ancora più con fermezza il nostro impegno contro questa vile piaga». Tanti gli interventi in un parterre di rappresentanti delle istituzioni, compreso il questore Roberto Massucci che ha ricordato come «la prima preoccupazione e il primo impegno devono essere per i giovani».
Da parte sua l’assessore capitolino alle Attività produttive, Monica Lucarelli, ha affermato che «da anni il Comune ha avviato con la Banca d’Italia un corso sull’educazione finanziaria per gli imprenditori del commercio, sono già attivi quattro sportelli antiusura in altrettanti Municipi» e si pensa al microcredito. La sua collega allo Sviluppo economico della Regione, Roberta Angelilli, ha ricordato che via Cristoforo Colombo ha stanziato due milioni per le vittime di usura e che c’è un piano per l’accesso al credito da 130 milioni.
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