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L’Unione europea accelera l’innovazione nel campo delle scienze della vita attraverso la creazione di un polo dedicato alle biotecnologie e alla biofabbricazione: la nuova piattaforma vuole dare slancio alle imprese più dinamiche e ambiziose coltivando un ecosistema fertile per lo sviluppo di nuove tecnologie. Non mancano le opportunità per il settore biotech italiano…
Un’iniziativa che promette di semplificare l’accesso a finanziamenti e rafforzare reti di ricerca e opportunità di crescita per le imprese biotecnologiche, a cominciare da startup e Pmi.
Uno strumento per orientarsi nel dedalo di opportunità e infrastrutture che nell’Unione europea si offrono alle realtà del settore delle biotecnologie, un comparto dal ruolo sempre più strategico e dal peso sempre maggiore nel panorama europeo.
È con questi obiettivi che nasce il nuovo polo dedicato alle biotecnologie e alla biofabbricazione, ospitato sul portale La tua Europa della Commissione europea e in continuo sviluppo grazie al sostegno di una task force dedicata di consulenti per le piccole e medie imprese nell’ambito della rete Enterprise Europe.
Si tratta di un progetto pensato per rappresentare un vero e proprio strumento operativo in grado di fornire un accesso semplificato alle informazioni su normative, finanziamenti e reti di supporto imprenditoriale, come la stessa Enterprise Europe Network e la piattaforma europea di collaborazione tra cluster.
Uno strumento per le imprese, una opportunità per il biotech italiano
L’idea alla base di questa iniziativa è chiara, dunque: offrire alle aziende un punto di riferimento che renda più agevole l’accesso a finanziamenti, alle infrastrutture di ricerca e alle reti di sostegno per le imprese innovative.
Navigare tra le opportunità offerte dall’Unione europea a volte è tutt’altro che semplice, specialmente per le realtà più piccole e dinamiche che spesso faticano a individuare gli strumenti e le risorse a loro disposizione.
Attraverso la piattaforma, accessibile in tutte le lingue dell’Ue, le imprese biotecnologiche e bioindustriali saranno, invece, in grado di individuare le strutture di ricerca più adatte a supportare progetti innovativi e potranno usufruire di un canale privilegiato per entrare in contatto con le reti di collaborazione, gli impianti pilota e le conoscenze di mercato necessarie per far crescere un’impresa in questo settore.
Inoltre, il polo sarà utile a guidare le aziende nei complessi iter di tutela della proprietà intellettuale e di autorizzazione per nuovi prodotti biotecnologici, siano essi farmaci, mangimi o ingredienti alimentari.
Quanto necessario fosse uno strumento di questo tipo, insomma, ciascuno lo può intuire. Quello che per l’industria biotech europea promette di essere un punto di riferimento irrinunciabile, però, assume un valore ancor più promettente per un Paese come il nostro, dove le imprese di micro o piccole e medie dimensioni rappresentano oltre il 92% dell’intera popolazione delle aziende biotech.
Si tratta – stando al rapporto BioInItaly 2023 di Assobiotec-Federchimica – di una fetta di torta che, pur contribuendo soltanto al 23% del fatturato complessivo del settore nazionale, si fa carico di quasi la metà del totale degli investimenti di ricerca e sviluppo biotech.
Un tessuto così dinamico e votato all’innovazione come quello delle imprese biotecnologiche italiane potrebbe essere in grado, in questo modo, di intercettare più spesso e in maniera più semplice ed efficace i finanziamenti messi a disposizione dalla comunità europea e trainare con nuovo vigore il settore biotech italiano, già considerato strategico nel piano di sviluppo economico del Paese.
In questo senso, un ruolo chiave potrà giocarlo anche il Pnrr: integrando il supporto offerto dal nuovo polo europeo con le strategie nazionali e sovranazionali, l’Italia avrebbe di fatto tutte le carte in regola per elevarsi a punto di riferimento per l’innovazione biotecnologica.
Uno sforzo internazionale per la crescita biotech
Su un piano più ampio, la messa a punto di questo hub per il biotech e il biomanifacturing, lancia in ogni caso un segnale inconfutabile: l’Unione europea conferma di voler puntare con decisione sulle biotecnologie, rinnovando la fiducia a un settore che negli ultimi anni ha mostrato un potenziale straordinario.
Il nuovo polo rappresenta evidentemente un tassello chiave nella strategia europea per affrontare con successo le sfide della transizione verde e digitale.
Non un semplice strumento di supporto, dunque, ma molto di più: questa iniziativa è una porta aperta verso il futuro dell’innovazione europea e una spinta indispensabile alla crescita delle biotecnologie nel nostro Paese.
La capacità di questo hub di fare rete, di costruire un sistema tra aziende, ricercatori e finanziatori potrebbe determinare un’accelerazione significativa nel settore, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di nuove soluzioni biotecnologiche e contribuendo alla crescita dell’economia italiana e europea.
Crediti immagine: Depositphotos
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