“Lavoro e sviluppo devono camminare insieme. Serve un piano pluriennale per una Sardegna più inclusiva e competitiva”

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  “Non possiamo parlare di politiche del lavoro se non le leghiamo a una visione chiara dello sviluppo economico e industriale”. Così il segretario generale della Cisl sarda Pier Luigi Ledda, stamane a Nuoro, intervenendo alla Conferenza regionale sul Lavoro, promossa dalla Giunta Todde. “Formazione, innovazione e lavoro – ha sottolineato il segretario nel suo articolato discorso – devono andare di pari passo. Se vogliamo attrarre investimenti e far crescere le nostre imprese, dobbiamo garantire personale qualificato e competenze in grado di affrontare le sfide del mercato globale. Le politiche del lavoro non devono mirare solo a creare occupazione, ma a garantire che il lavoro sia stabile, dignitoso e ben retribuito. 

  Non basta – secondo il leader della Cisl – aumentare i numeri dell’occupazione, dobbiamo assicurarci che il lavoro creato sia di qualità. Solo così possiamo costruire una Sardegna più inclusiva, equa e solidale”.

Ledda ha rilanciato la necessità per la Regione di avere una pianificazione coordinata tra Programma regionale di sviluppo 2025-2029, Documento di economia e finanza regionale (DEFR) e attuazione dei fondi strutturali 2021-2027. “Tutto questo – ha detto ancora – impone di agire attraverso un Piano pluriennale di politiche attive del lavoro, con risorse certe, obiettivi chiari e interventi mirati. Serve, poi, un piano pluriennale, coordinato tra Assessorato del Lavoro e Assessorato dell’Istruzione, con risorse certe e che garantisca stabilità e programmazione” Altro punto richiamato dalla Cisl riguarda l’autoimpresa: “dobbiamo promuovere lo sviluppo di cooperative e start-up nei settori strategici, con particolare attenzione alle aree interne, incentivare progetti imprenditoriali, soprattutto per giovani e donne, con programmi di tutoraggio, accesso al credito agevolato e supporto tecnico e sostenere il microcredito quale strumento per promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale, offrendo a chi ha difficoltà di accedere al credito tradizionale la possibilità di avviare attività imprenditoriali o di autoimpiego” 

  Sul fronte dell’industria, per il segretario “le politiche attive del lavoro devono essere strettamente integrate con la politica industriale. Come CISL chiediamo che la Regione punti su settori strategici ad alta capacità di generare occupazione stabile, come energia verde, agroindustria, turismo esperienziale e ricerca tecnologica. Penso, ad esempio, alle enormi ricadute che potrebbero determinare la realizzazione dell’Einstein Telescope, ad un progetto sulla Manifattura 5.0, cioè ad un piano strategico da mettere in campo per rilanciare occupazione e formazione nel settore manifatturiero”. Dopo aver rivendicato l’importanza della formazione professionale, Ledda ha sollecitato “la necessità di mettere in campo l’’Ente Bilaterale per i Lavoratori della Formazione Professionale, strumento essenziale per migliorare la tutela dei lavoratori del settore, per garantire una formazione continua e qualificata per rendere il sistema più dinamico e inclusivo, garantendo non solo la stabilità lavorativa, ma anche l’innovazione e la crescita del settore a beneficio dei lavoratori e delle imprese”.





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