«In Puglia il lavoro c’è, mancano i lavoratori»: carenza di personale qualificato frena la crescita

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BARI E BAT – La difficoltà nel reperire forza lavoro qualificata sta diventando un ostacolo sempre più grave per lo sviluppo economico, minacciando non solo l’espansione delle imprese, ma anche la stabilità di interi settori produttivi. Anche in Puglia, sebbene la situazione sia meno critica rispetto ad altre aree del Paese, il calo demografico e la fuga di giovani professionisti stanno compromettendo la competitività del sistema economico regionale.

A lanciare l’allarme è Vito D’Ingeo, presidente di Confcommercio Bari-Bat, che sottolinea la necessità di un intervento immediato. “È fondamentale sostenere le imprese che investono nella formazione di nuove risorse, anche coinvolgendo lavoratori stranieri, per rendere il nostro Paese più competitivo”.

Turismo e ristorazione senza personale

Uno dei settori più colpiti da questa emergenza è il turismo, dove la carenza di personale sta creando difficoltà sempre più evidenti. Trovare camerieri di sala, cuochi e bartender è diventato un’impresa per i ristoratori, che faticano a completare le brigate di cucina. La crisi riguarda anche mestieri tradizionali come macellai e salumieri, dove il mancato ricambio generazionale sta mettendo a rischio la sopravvivenza di attività storiche.

Un cambiamento nel mercato del lavoro

Secondo il presidente di Confcommercio, la carenza di personale non è solo legata alla diminuzione della popolazione in età lavorativa, ma anche a un mutamento delle preferenze occupazionali. “Sempre più persone cercano impieghi con migliori condizioni di lavoro e orari più flessibili. Inoltre, la difficoltà nel trovare candidati con il giusto mix di competenze tecniche e trasversali, unita alla scarsa propensione alla mobilità territoriale, sta rendendo ancora più complicata la situazione”.

D’Ingeo conclude ribadendo l’importanza di un cambio di passo: “Le imprese devono essere supportate nella formazione del personale, puntando su competenze aggiornate e su una maggiore valorizzazione del capitale umano. Solo così sarà possibile affrontare le sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione”.





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